Il Comune ha dovuto dare tutti gli arretrati all'ex vigile: circa 230mila euro | TG LA7
l"vigile in mutande" di Sanremo, Alberto Muraglia, ha vinto la sua battaglia legale anche in Cassazione. La vicenda risale al 2015, quando Muraglia fu filmato mentre timbrava il cartellino del lavoro in mutande, il che portò al suo licenziamento con l'accusa di assenteismo e truffa ai danni dello Stato.
Il Comune ha dovuto risarcire Muraglia con 227mila euro La Suprema Corte ha respinto il ricorso del Comune contro la sentenza della Corte di Appello civile che aveva già bollato come illegittimo il licenziamento, riconoscendo che Muraglia non era un assenteista. Il Comune ha dovuto dare tutti gli arretrati all'ex agente di polizia locale, 227.000 euro lordi, al netto delle imposte circa 130mila euro.
Ma la battglia tra le due parti non è ancora finita. Ora, infatti, si apre anche quella sull'ammontare del risarcimento, che secondo i legali dell'ex vigile, non terrebbe conti di alcune voci, come le somme per le ferie non godute, la rivalutazione e gli interessi. Il Comune ha dovuto dare tutti gli arretrati all'ex agente di polizia locale, circa 130mila euro. Ma la battglia tra le due parti non è ancora finita. Ora infatti, si apre anche quella sull'ammontare del risarcimento, che secondo i legali dell'ex vigile, non contemplerebbe alcune voci, come le somme per le ferie non godute, la rivalutazione e gli interessi.
I fatti Muraglia finì al centro delle cronache come il 'vigile in mutande' dopo essere stato immortalato in una foto in cui timbrava il cartellino, come si vede nel video dell'ottobre 2015, per andare al lavoro senza pantaloni perché, secondo l'accusa, sarebbe poi tornato a casa a dormire invece di prendere servizio. Nel corso del processo il suo legale dimostrò invece che Muraglia in realtà iniziava a lavorare addirittura in anticipo.
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